Lyra Dawnbringer è stata una scommessa nata del 2018 quando fare monobianco era una cosa davvero complicata. Si riusciva in rare occasioni a mettere in piedi mazzi decenti, pochissimi peschini e pochissimi cerca terre. E vista la capacità di spazzare via la totalità delle cose del bianco, basarsi su tanti artefatti era, in parte lo è sempre, una scommessa a perdere. Eccezione notabile già agli albori dell’EDH il mazzo Rebel che con una Lin Sivvi, Defiant Hero in grandissimo spolvero, mazzo davvero forte ma un po’ impegnativo da giocare e noioso da veder giocare.

Avevo voglia di fare un mazzo Angeli, avevo voglia di farlo candido e l’uscita di Lyra mi diede la spinta che gli altri angeli leggendari con color identity non mi avevano mai dato. Avacyn, Angel of Hope era troppo scontata. Oggi sicuramente Giada, Font of Hope è una valida opzione, ma oramai il mio cuore appartiene al maestro degli Angeli di Dominaria.

Prima di parlare della genesi e delle sue modifiche stratificate nel tempo, vi propongo la sua versione finale che può essere utile sia per provarla così com’è che come spunto per i vostri mazzi Lyra o Angeli in generale.

Intanto Lyra. Permette a dei cosi volanti solitamente già abbastanza grossi di ingrossarsi un po’ e prendere lifelink. Molto apprezzabile anche il comodissimo first strike, come una ciliegina sulla torta. Avere una schiera di creature volanti e con lifelink ti permette di sentirti al sicuro, e di conseguenza di giocare molto tranquillamente al tavolo senza pensarci troppo e godendoti la serata. Sei un po’ un pungiball ma hai sempre tantissimi punti vita: ogni volta che attacchi porti a casa almeno 10 vite e magari qualche creatura avversaria. Di contro il mazzo finisce qui. Avrai poca capacità di pescare, dovrai amministrare il vantaggio e non vincerai quasi mai: Lyra è un mazzo bellissimo, in questa versione finale molto divertente e che da grandi soddisfazioni. Ma vincere è il suo tallone d’Achille. Non può fare tutore per prendersi una chiusura, non ha combo da piazzare in campo e vincere entro il turno. Deve uccidere gli avversari un po’ alla volta e spesso tira la corsa a qualche avversario. Giocare Lyra per vincere può essere complicato. In tre ha le chance di vittoria di qualsiasi altro mazzo, da quattro in su ha probabilità molto decrescenti di portare a casa una partita.

La versione attuale vede la propria strategia di base o nel vedere almeno un pezzo che mette token angeli, e/o in quella di apparecchiare la tavola con roba che vola senza usare tutte le carte della mano: il mazzo è molto solido, con 3-4 pezzi a terra può iniziare a macinare danni e guadagnare punti ferita. Ogni pezzo che entra è normalmente una minaccia abbastanza valida, o come si dice da noi ogni pezzo che entra in campo è una mamma che piange. Questo comporta un continuo centellinare di risorse così da ripartire se le cose vanno male, il mazzo è fatto per giocare al tavolo della cucina con gli amici e l’ultima cosa che vuoi è guardare gli altri giocare: se ti prendi un ira devi poter ripartire. Per tutti i comparti c’è da considerare che alcune scelte possono risultare subottimali ma, come si evince dal titolo del mazzo, alcune scelte vengono da lontano. Per quanto possano risultare opinabili, sono funzionali sia al mio tipo di gioco sia al tavolo in cui viene normalmente giocata.

Comparto Angeli

Sul comparto Angeli si possono sicuramente fare scelte diverse, ma i fondamentali ci sono tutti:

Le scelte più controverse possono risultare Serra Angel, Enduring Angel // Angelic Enforcer, Angel of the Dire Hour. Il primo è li per il cuore (il mio), e sarebbe stato il mio commander se fosse stato una Leggenda. Il secondo è molto più forte di quello che sembra: con Lyra in campo è un 4/4 Double Strike Flying e Life Link a costo , attacca e fa otto danni con un potenziale guadagno di otto vite. Il resto della carta è poco utile ma non importa ha già fatto il suo per essere un costo . Il terzo è una reminiscenza del passato, ma fa sempre il suo dovere quando provano a farti un alpha strike. Unico peccato è che salvi anche i tuoi avversari. Menzione speciale per due amici

Platinum Angel: che dire, ti permette di ribaltare una partita. A volte devi fare tutto il lavoro sporco da solo, e spesso rimani in due non dopo aver usato un bel po’ di risorse, e non hai tutti questi modi per recuperare. Il tuo avversario è li pronto a sfruttare il momento per massacrarti. Se questa carta entra in gioco in questo momento, ti permette di assorbire qualsiasi colpo sia in arrivo. Verrà rotta, strappata, uccisa male, massacrata e messa sotto un treno da qualsiasi spell ma se hai giocato bene e sei rimasto con l’avversario con meno rimozioni, questa carta ti può dare il vantaggio che ti serve per far fuori anche lui.

Angel of the Ruins: questo ragazzo mi ha salvato la vita un sacco di volte. Esilia due pezzi e solitamente viene giocato poco prima che quei due pezzi portino qualcuno alla vittoria. Inoltre è un 5/7 volante (6/8 lifelink con Lyra in campo) che fa passare un sacco di voglie ai vostri avversari. Pescato al turno sbagliato, tipo lo zero, vi consente comunque di prendere una pianura in mano. Sono così soddisfatto di questa carta che mi sono preso la versione open.

In questo momento è particolarmente attenzionato è Roaming Throne che è in prova nel mazzo con il difetto di non essere volante. Ha il pregio di fare triggerare doppio alcune cose interessanti, tipo la creazione di token angeli e alcune altre abilità dei nostri cari angeli, però non per moltissimi pezzi del mazzo.

Comparto Peschini

Sono pochi e non ben assortiti. Molto lavoro in questo senso lo fanno le terre, non a caso ancora dentro c’è Arch of Orazca: la carta è vecchia e non performante ma a volte in questo deck va bene anche spendere + per pescare. Non appena lo prenderò entrerà Trouble in Pairs che andrò a sostituire ad una Pianura. Anche in questo comparto ci sono scelte opinabili ma non c’è molto di più che può essere fatto. Altra sostituzione potrebbe essere l’inserimento della Esper Sentinel, altra carta che devo prendere da un po’.

Comparto Rampe e Ricerca delle terre

Il bianco rampa abbastanza bene nell’ultimo periodo, soprattutto se si possono prendere anche solo Pianure base. Nel tempo si sono avvicendati diverse carte che in qualche modo facevano questo mestiere. E questa è la versione che reputo migliore per questo mazzo. Soprattutto da quando ho inserito Mana Crypt, il mazzo è molto più stabile potendo contare su due Sol Ring e le cose vanno molto meglio. Piccola digressione, normalmente non gioco Mana Crypt nei mazzi (anzi secondo me anche Sol Ring da troppa importanza alla fortuna della mano iniziale), ma questo mazzo vince talmente poco che spingerlo un po’ era quello che andava fatto. Il comparto è un misto delle migliori rampe esistenti e giocabili nel bianco. Si va da cose che ti mettono in mano le terre, ma ti consentono di giocare anche mani complicate, come Land Tax e Tithe alle classiche rampe artefatto e creatura. Devo dire che negli ultimi anni ogni espansione che esce può contenere un valido aiuto in questo senso, in questo senso Claim Jumper è l’ultimo e il migliore di una serie di stampe importanti. Questo comparto è quello su cui ho lavorato di più nel tempo e ora sono davvero soddisfatto perché il deck ti consente di giocare quasi sempre facendo al massimo un Mulligan. Una menzione speciale va a:

Non avete idea di quanto questo piccoletto faccia gioco in una partita. Ti mette in mano una carta a turno, il che è sempre un bene. Toglie le terre dal mazzo, anche questo un ottimo servizio. Prende le terre che servono: a partire da Nykthos, Shrine to Nyx fino alle terre che ciclano per pescare passando per War Room e Ancient Tomb. Insomma è una bombetta che vi consiglio di provare.

Le terre

Le terre sono classiche da mono bianco. Niente di speciale con più terre possibili per pescare, comprese due terre che ciclano. Forse sono un po’ troppe e probabilmente scenderanno a 36 a breve. Qualcosa da raccontare su

Terrain Generator: il mazzo ha tante terre base e avere qualcosa che ti consente di rampare quando hai del mana in eccesso, e a volte capita, è sempre bello. Se è una terra meglio ancora, dato che comunque c’è posto per fonti di mana che non forniscono mana .

Kor Haven: riminiscenza del passato quando c’erano molti più mazzi che puntavano ai 21 danni di commander, strategia oramai quasi desueta. Potendosi il deck permettere fonti di mana incolore l’ho tenuta e ha comunque dimostrato il proprio valore anche in qualche ultima partita permettendomi di sopravvivere ad un attacco che non l’aveva considerata troppo.

Myriad Landscape: entra tappata, forse l’unica di quelle che davvero voglio giocare che entra tappata. Mettendo due pianure però è molto comoda e soprattutto se capita di averla in campo con Emeria Shepherd è una festa brasiliana. Forse uscirà forse resterà ma va visto cosa uscirà di meglio in futuro.

Buried Ruin e Temple of the False God sono dentro sia come riminiscenza del passato che come possibili aiuti in situazioni non idilliache. Avere un mana in più di quinto può a volte essere molto utile, anche se il rischio è di avere una terra morta in mano, Tempio per ora sta dentro. Buried Ruin invece è una recursion via terra di artefatti. Capita raramente di farlo ma vale la pena tenere questa terra per le poche volte che ci sarà bisogno di lei.

Sto pensando da tempo se inserire le slandine nel mazzo, continuerò a pensarci ancora un po’ soprattutto per una questione di stile. Avere robe palesemente di altro colore nel mazzo ne rovinerebbero la purezza e per quanto forti, non so se ancora sono pronto a barattare questo carattere del mazzo per un po’ di power in più.

Il resto

Le carte su cui vale la pena spendere due parole, per la loro presenza nel mazzo non scontata, sono:

Carta enorme, soprattutto se accoppiata con Land Tax e/o Weathererd Wayfarer, metti via le carte che non ti servono, scozzi e peschi. Anche senza sinergie in campo, non ci puoi contare molto in mono bianco, fa il suo sporco lavoro. Hai una mano brutta, guardi altrettante carte e speri nel meglio. E credetemi in un mazzo così a volte la speranza è tutto quello che ti rimane.

Ti permette di fare due volte tutore sulle creature più forti del mazzo, Avacyn, Angel of Hope, Bruna, the Fading Light, Giada, Font of Hope e questo già vale la sua presenza nel mazzo. Con un finale che ti permette di fare fuori qualcuno spesso. Dalla sua aggiunta il mazzo è molto più agevole nel suo gioco, ha un tutore forte in più.

Come dice un amico di una chat dedicata all’EDH, è la wratta di sicurezza. A volte capita di non riuscire ad arginare qualcuno e una wratta può essere utile a equilibrare il tavolo. Questa ha due fattori che me la fanno tenere nonostante il tempo passi: è possibile pagarla solo e le normali risposte presenti nei mazzi non la scalfiscono, anzi spesso toglie di mano agli avversari l’onnipresente Teferi's Protection

Due parole sul comparto chiusure. Sfortunatamente un deck così non ne ha di davvero forti. Mancano i vari Craterhoof Behemoth e le combo, quando possibili, si tutorano davvero male. Per questo la strategia prevede di killare uno per uno gli avversari uno per uno con qualche eccezione: Akroma's Will, Legion Loyalty e qualche volta True Conviction ma più raramente. Legion è sicuramente una delle poche carte che consente di portare attacchi pesanti a tutti i presenti al tavolo, spero ne stampino altre per il bianco.

Come esclusioni notabili: tutto quello che fa costare meno gli angeli, fra un po’ vedrete perché. Esclusioni più specifiche:

Path to Exile: sono sempre indeciso se metterlo dentro e ci penso spesso, ma i posti sono pochi e preferisco giocare più angeli; Angel of Destiny: ci potrebbe stare, soprattutto per attirare rimozioni. E’ sempre rimasto fuori perché il nostro tavolo tende ad essere astioso con chi mette soluzioni definitive in campo; Angel of Serenity: sempre bello ma o ti concentri su un player o ti fai più nemici al tavolo e finsce con l’essere rimosso. Aetherflux Reservoir: Serbatoio è una gran carta in tanti mazzi, lo è anche qui. Ma tenersi una carta in mano aspettando il momento giusto per giocarla, spesso non è una buona idea in questo mazzo. Ma probabilmente tornerà ora che il mazzo è più stabile.

La nascita di Lyra

Veniamo ora alla storia di questo mazzo, la parte che mi sta più a cuore di questo articolo. Quando presi la decisione di montarla, mi accorsi al volo che il mazzo avrebbe pescato poco, il che rendeva tutte le carte che fanno costare meno creature di un singolo tipo, da Urza in giù, sarebbero servite a poco. A metà 2018 avevo già 5 anni di esperienza attorno al tavolo della cucina dell’EDH e quindi sapevo bene che in qualche modo, a livello intermedio di gioco sono necessarie alcune rampe e qualcosa per pescare. Più che per vincere per giocare, ribadisco il concetto. Se ti capita nella maggior parte delle partite di essere senza carte in mano, la prima ira che parte può voler dire che starai il resto della partita a guardare. Così come capita se non riesci a rampare un po’: dati i costi medi del mazzo rischi di iniziare ad apparecchiare qualcosa quando gli altri hanno quasi finito di cenare.

Fra le cose di cui mi resi conto in ritardo, una è la difficoltà di effettuare i test con questo mazzo. Giocando singleton con un mazzo vede al massimo il 20-25 carte a partita, il cambiamento della singola carta può impegnare anche 10-12 partite per verificarne l’efficacia. Alcune carte sono rimaste dentro per tanto tempo perché non le ho viste per mesi. Ci sono voluti qualcosa come un numero di mesi perché finalmente togliessi il Boreas Charger.

Tolti gli aneddoti la costruzione del mazzo fu semplice. Una decina fra rampe e cerca terre, una decina di peschini, le terre, qualche removal, qualche protezione e il pezzo forte, una ventina di angeli.

Vedere oggi la prima stesura è davvero drammatico, non so più se ho fatto scelte eclettiche o se non sapevo dove battere la testa per far girare il mazzo, probabilmente una via di mezzo ma tendente alla seconda.

Dopo quattro mesi di test iniziai a capire che non avrei mai vinto e iniziai a modificare il mazzo cercando fra le carte qualcosa per vincere. Misi dentro perfino Parhelion II, e la Worldslayer per fare combo con Avacyn. Ero disperato. E ovviamente la situazione non ebbe che peggiorare.

Sporadicamente giocai il deck anche nel 2019, facendo piccoli cambiamenti ma non vedendo mai davvero la luce di qualcosa di piacevole da giocare. Alcune partite risultarono comunque belle, ma la maggior parte erano partite in cui riuscivo ad avere poche soddisfazioni.

Poi il Covid ha fatto fare un salto alle vite di tutti noi di quasi un anno e così la storia di Lyra, che riprende nel 2021 all’inizio dell’anno. Complice tanta voglia di tornare alla normalità, e quindi giocare con gli amici, e alcune uscite interessanti ripresi in mano Lyra per vedere se si poteva fare qualcosa per vincere quella sfida, una su tutte Fall of the Thran. Dovete sapere che al mio gruppo non piace molto l’idea degli spacca terre, soprattutto se non vincono al volo. Le partite iniziano a diventare noiose e stallano. La noia come avrete capito è l’ultima cosa a cui siamo interessati. Fall of the Thran aveva il vantaggio di livellare il tavolo a quattro terre in due turni successivi e se per caso in campo, e capitava spesso non so perché, c’era Emeria Shepherd questo mi consentiva di rimettere 4 pezzi oltre alle terre. In quel momento Lyra iniziò a vincere le prime partite, lasciando comunque agli avversari gioco perché in due turni tornavano a 4-6 terre. In questo frangente anche la stampa di Smothering Tithe e Archaeomancer hanno constribuito non poco a rendere il mazzo più godibile e performante.

Il vedere che il lavoro iniziava ad essere ripagato mi diede davvero tanti nuovi stimoli e inoltre la Wizzy ci mise del suo: una quantità di uscite in sequenza che hanno radicalmente trasformato il bianco, soprattutto nel settore delle rampe e un po’ anche nel settore dei peschini. A questo punto il mazzo risultava essere il seguente [rev.26]

Si iniziano a vedere in questa versione le modifiche importanti sia nel comparto terre e peschini. Così importanti che andando avanti il numero di pezzi nei due comparti si è in un primo momento allargato, soprattutto per fare prove simultanee delle novità, e in un secondo momento si è contratto. Il mazzo è rimasto lo stesso per un po’ di tempo, solo modifiche minori. Poi è iniziato un’altro buon periodo per le stampe e un periodo un po’ più calmo per la mia vita che mi ha consentito di pensare ad alcune modifiche che piano piano hanno portato al mazzo attuale

Queste tre carte sono fondamentali perché hanno inserito sotto forma di Angelo delle rampe e dei peschini. Battle Angels of Tyr è tipo il Santo Graal del mazzo. Permette in una sola carta di fare vantaggio carte e mana. Nello stesso momento, con Lyra in campo, porta un recupero vite ragguardevole. Immaginate tre avversari per uno pesco, e faccio un tesoro, per il secondo faccio un tesoro, per il terzo pesco. Inoltre guadagno 15 vite, probabilmente senza mettere a repentaglio la creatura che attaccerà l’avversario scoperto.

Il 2023 è stato l’anno delle rifiniture, ancora un’altra terra per pescare, un artefatto che da solo permette di fare tanto mana e di pescare, e il solo e Unico Anello. The One Ring e Throne of Eldraine hanno dato una spinta al mazzo davvero notevole, soprattutto questa seconda ha collassato in una sola carta necessità di mana e di pescata, altro Santo Graal del mazzo.

Finale (non della Gloria, che in questo mazzo non vale la pena giocare)

E’ stato un bel percorso. Rivederlo oggi alla luce di tutto, anche della mia vita dei cambiamenti che ci sono stati dal 2018 a oggi e di cosa ho dovuto affrontare e accettare, mi aiuta a tirare conclusioni che sono in parte legate al magic ed in parte legate a me stesso. Il Covid ha lasciato ferite in tutti noi e in chi era già ferito ha lasciato squarci. Ho avuto la fortuna di capire il livello gravissimo delle mie ferite e di avviare un percorso per curarle. Guardando Lyra vedo tutte quelle lesioni in trasparenza e questo mi fa guardare questo mazzo più come si guarda ad un amico più che a un passatempo. Ho capito che ci tengo quando, imparerete a conoscermi odio le carte foil, ho iniziato a pimpare il mazzo come facevo con il mio Piaggio Ciao tanti anni orsono. Qualcosa a cui prestare attenzione, qualcosa da rendere migliore passo dopo passo.

Quello di fare un mazzo e portarlo avanti negli anni è un percorso che consiglio a tutti. E’ molto costruttivo e aiuta a vedere il gioco in prospettiva e ad analizzare il cambiamento che sta avvenendo nel gioco. Io l’ho fatto da un’angolatura molto stretta, ma anche dal lato di un singolo colore si vede come il Magic si sia evoluto e abbia stampato carte proprio per una modalità di gioco che nel 2013 in Italia era poco più che un accenno. Ma l’esperienza in se ti rende un giocatore migliore ti fa confrontare con le nuove uscite, ti fa fare scelte, ti costringe a testare ti costringe a rimanere Magicamente sul pezzo.

Scegliete il vostro commander, lavorateci attorno e portatelo avanti per anni. Divverà un pezzo della vostra vita. Se potete salvate le varie versioni in qualche strumento che lo consente, così potrete valutare la sua e la vostra crescita. A volte non solo come giocatore e deckbuilder.

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